ECCELLENZE NAPOLETANE: L’OSPEDALE DEGLI INCURABILI

Dalla sua fondazione nel 1521 fu uno dei presidi medici più importanti del meridione, tra le sue prestarono la loro opera medici del calibro di San Giuseppe Moscati, Domenico Cotugno e Antonio Cardarelli.

LA NASCITA

Venne fondato da Maria Lorenza Longo, al fine di tener fede al voto fatto durante la propria malattia. Infatti la donna, solo quarantenne ma già paralizzata, guarì durante un pellegrinaggio a Loreto e volle dedicare il resto della propria vita alla cura degli ultimi. La struttura deve il proprio nome al fatto che all’inizio della sua attività era dedicato agli ammalati di sifilide che all’epoca era considerata incurabile. La Rettora era la stessa Maria Longo che si dedicò a creare un vero e proprio complesso che comprendeva la Chiesa di Santa Maria del Popolo, l’oratorio della Compagnia dei Bianchi della Giustizia e la Farmacia degli Incurabili. Fece costruire anche un monastero per le donne che volevano cambiare vita.

IL COMPLESSO

La farmacia veniva considerata come un esempio moderno di ricerca e formazione dello speziale, uno spartiacque tra la medicina illuministica e quella moderna. Alla struttura originaria vennero aggiunti anche l’orto medico e la chiesa e il chiostro di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli.

LA PRATICA CLINICA E L’INSEGNAMENTO

Nell’ospedale si tenevano lezioni di anatomia che comprendevano operazioni chirurgiche effettuate sui cadaveri. La scuola di medicina era molto severa e rigorosa e forse ispirò i colleges inglesi. Il complesso arrivò a pubblicare una propria rivista scientifica. Tuttavia il suo contributo più importante fu senza dubbio aver fornito un faro di speranza per coloro che erano troppo poveri per pagare dei medici e per coloro che venivano definiti “incurabili”. Nonostante il suo nome, fu proprio questa struttura a diffondere l’idea di ospedale come luogo dove non si va a morire ma ad essere curati.