LA LEGA CAMPANA E LA BATTAGLIA DI OSTIA

La quasi sconosciuta prima lega italica che scacciò i Saraceni da Roma e dalle acque del Tirreno.

Affresco di Raffaello della battaglia presente nei Musei Vaticani raffigurante la vittoria della lega Campana contro i Saraceni (in primo primo piano il console napoletano Cesario)

La lega campana è la prima lega italica e precede di circa trecento anni la più famosa, ma non più valorosa Lega Lombarda. Essa fu creata nell’846 in reazione alle scorribande saracene. Era capeggiata dal Ducato di Napoli e comprendeva i ducati di Amalfi, Sorrento e Gaeta, questi quattro avevano il monopolio dei commerci marittimi nel Tirreno grazie alla loro abilità mercantile e perizia nell’arte della navigazione. Sappiamo che i Saraceni vennero impiegati come mercenari, essendo forti sul campo di battaglia, nella guerra che il ducato di Napoli aveva combattuto contro quello di Benevento. In questo periodo divenne duca di Napoli Sergio I, figura molto importante per lo stato in quanto effettuò varie riforme tra cui l’imposizione del diritto di successione ereditaria alla carica di duca. Egli si rese conto che l’intesa con i musulmani non sarebbe potuta durare a lungo e nell’843 la presa di Messina gli avrebbe dato ragione, infatti i Saraceni risalirono l’adriatico oltre ad occupare le isole napoletane e pontine. La reazione di Napoli non si fece attendere e, dopo aver unito le forze con gli altri ducati ad essa vicini nella lega Campana, combatté nei golfi di Napoli, Gaeta e Salerno, da Ponza a punta Licosa e gli arabi furono scaccati. Ma nell’estate dello stesso anno due armate musulmane salparono contemporaneamente dalla Sicilia e dall’Africa. La prima si fermò a Miseno assediandola e riducendola ad un mucchio di macerie, portando distruzione anche alle vicine Pozzuoli e Cuma. La seconda si diresse verso la città fulcro della cristianità, Roma, dove si accanirono contro le basiliche di San Pietro in Vaticano e San Paolo, all’epoca fuori le mura. Tuttavia non riuscirono ad espugnare le possenti mura Aureliane e l’esercito dei franchi li costrinse alla ritirata. Si ritirarono per la via Appia verso la Campania, dove arsero Fondi, distrussero Formia e assediarono Gaeta ma qui l’esercito franco non riuscì a fermarli. A quel punto il console Cesario, figlio del duca Sergio si diresse verso la città alleata, forte delle armate napoletana ed amalfitana attaccando i Saraceni alle spalle. Questi, sconfitti, pur di ritornare sani e salvi in patria, giurarono di non avvicinarsi mai più a quelle coste. Solo tre anni dopo,nell’849, una nuova flotta africana fece vela verso Ostia dove venne subito attaccata dalla grande flotta di Cesario (lega Campana). Lo scontro, che poi prese il nome di “Battaglia di Ostia” durò diverse ore fino a che le due flotte non vennero colpite da una tempesta. I marinai campani, più esperti, riuscirono a rifugiarsi presso la costa mentre, i musulmani vennero presi in pieno e le loro navi furono distrutte. I soldati africani annegarono o vennero presi prigionieri e costretti a ricostruire ciò che avevano distrutto. Quella della lega Campana fu, secondo vari storici,  la più insigne vittoria navale dei cristiani sui musulmani prima della battaglia di Lepanto.