PIETRO CALA’ ULLOA “l’ultimo primo ministro”

VITA

Nato a Napoli (secondo alcuni a Lauria) il 15 febbraio del 1801 da una nobile famiglia fedele alla dinastia borbonica. Frequentò la real scuola militare della Nunziatella che gli diede un’importante formazione culturale oltre che militare. Fu per breve tempo soldato dell’esercito del Regno delle Due Sicilie che, appena uscito dal decennio napoleonico e dalla guerra “Austro-Napoletana” era in un momento di ripresa economica ed assestamento politico (infatti solo dal 1816 i regni di Napoli e Sicilia si erano uniti a formare la nuova entità statale).

STUDI ED OPERE

Decise poi di dedicarsi allo studio magistrale oltre che alla produzione di saggi di argomento storico e letterario, come quello sulla rivoluzione siciliana del 1848 in cui evidenzia l’interesse inglese nell’incoraggiare questi moti per contrastare in Italia gli interessi francesi ma anche e, possiamo dire, soprattutto, la ricerca di indipendenza economica dello stato napoletano.

Terminati gli studi divenne avvocato e per via della sue grandi capacità fu assunto alla Corte suprema di Napoli.

LA CARRIERA DA MAGISTRATO

 Divenne giudice del tribunale civile di Avellino, Trapani, Messina, L’Aquila ed infine Trani, dove fu nominato procuratore generale.

SCRITTI SUL NASCENTE FENOMENO MAFIOSO

Nel periodo siciliano descrisse nei suoi rapporti della nascita di una sorta di setta, composta da quei baroni che pochi anni più tardi aiuteranno, con i famosi “picciotti” la spedizione garibaldina e che possiamo considerare come i veri e propri precursori della mafia. Sappiamo, infatti, che fino al 1816 la Sicilia era una monarchia costituzionale, staccata da quella assoluta napoletana. Purtroppo il parlamento siciliano era la sede del potere baronale sull’isola (che per questo motivo rimase la zona più arretrata del regno) e la sua abolizione unita al definitivo accentramento del potere nazionale verso Napoli ed alle politiche di abolizione del feudalesimo portarono alla nascita di queste prime forme di mafia.

ORIENTAMENTI POLITICI

Sostenitore dei Borbone e fervente liberale partecipò al progetto costituzionale approvato da Francesco II. Ulloa è considerato inoltre uno dei padri dell’idea confederativa meridionalistica che prevedeva un’unione confederativa della penisola con a capo il regno napoletano.

PRIMO MINISTRO

Gli fu conferito il titolo di primo ministro negli ultimi giorni del regno, durante l’assedio di Gaeta proseguendo il suo incarico anche in esilio a Roma fino al 1870, anno di annessione di Roma e di tutto il papato al neonato Regno d’Italia di stampo piemontese.

Ritornato a Napoli fu tra i tanti sostenitori borbonici della città, si dedicò inoltre agli studi storici che racchiuse in varie raccolte bibliografiche.

Morì nell’ormai ex capitale nel 1879.